Programma Elettorale

Ad uso di fondatori di partiti, ri-orientatori di partiti esistenti, elettori

Photo by Element5 Digital on Unsplash

Un gioco istruttivo, ve lo consiglio. Provare a confezionare un set di linee guida per un ipotetico governo. Non so voi, ma io non ho mai trovato un’offerta politica in cui potessi, non dico pienamente, ma neanche al 40 percento, riconoscermi. Alla fine vai a votare puntando al meno peggio, o turandoti il naso. By the way, questo dovrebbe in qualche modo deporre a favore della democrazia diretta: almeno su singoli temi, immagino, ci si possa esprimere per un verso in cui ci si riconosce.

Mi ha un po’ stupito notare che mentre provavo a scriverlo e raffinavo le idee, cambiavo in qualche modo opinione. Ad esempio, in una prima stesura, nel capitolo sicurezza ammettevo, in casi eccezionali, quando la polizia si mostrasse impotente e quasi come pungolo alla stessa, l’utilità di permettere il possesso e l’uso di armi da parte del cittadino aggredito. Dopo i fatti relativi al tabaccaio di Ivrea ho escluso questa possibilità come troppo rischiosa.

Insomma, si cambia idea sulle cose. Questa è l’idea di oggi:

Immigrazione

Leggi sagge e umane, applicazione ferrea.

  • In Italia non si entra illegalmente. Impiego di ogni mezzo possibile per contrastare l’entrata incontrollata, via mare o terra, compreso l’uso della forza.
  • Il paese ha bisogno di immigrati e non è insensibile ai problemi delle altre popolazioni mondiali. Viene deciso annualmente un numero di persone che sappiamo di poter ospitare e integrare. All’interno di questo numero vengono istituiti canali ufficiali per l’ingresso.
  • Chi è stato accolto in Italia è cittadino Italiano, non sono ammesse discriminazioni. Beneficia degli aiuti e dei servizi come gli altri. Implicitamente sì allo ius soli.

Liberalizzazioni e etica

Siamo uno stato laico. I comportamenti individuali in tema di morale sessuale, inizio e fine vita, droghe, sono determinati dall’individuo e nessuno deve interferire.

Il proibizionismo non paga, non risolve i problemi, crea mercato nero e sovvenziona mafie.

  • Libera vendita, e conseguente tassazione, di sostanze contenenti THC. Non dà assuefazione ed ha, anzi, molte proprietà curative. Sei miliardi di euro all’anno regalati alle mafie (la metà del reddito di cittadinanza, per capirsi).
  • Piena liberalizzazione, e conseguente tassazione, dell’esercizio della prostituzione (giro d’affari annuo stimato in 4 miliardi di euro). Particolare attenzione e controllo dovrà essere posta al fine di contrastare l’esercizio sotto costrizione e fenomeni di sfruttamento.
  • Depenalizzazione di consumo e vendita di qualsiasi droga. Il fenomeno si contrasta attraverso sensibilizzazione e agendo sulle cause del disagio (come oggi avviene per l’alcool).
  • Libera adozione da parte di qualsiasi tipo di famiglia (ci sono un sacco di pessime famiglie etero, non può essere quello il discrimine).
  • Libera sperimentazione staminali.
  • Libera eutanasia.

Lotta all’inquinamento, salute pubblica

L’automobile individuale, con qualsiasi tipo di alimentazione è anacronistica. Le nostre città non hanno spazio a sufficienza. I trasporti pubblici, comprese le auto in sharing, soprattutto quando saranno disponibili a guida autonoma, e, soprattutto, le bici, in particolare a pedalata assistita, sono la via da percorrere.

  • Trasporti cittadini e treni extraurbani gratuiti.
  • Forte tassazione voli e autostrade ove è presente alternativa ferroviaria. Incremento rete ferroviaria con particolare attenzione alle esigenze dei pendolari.
  • Forte tassazione dell’uso del suolo urbano da parte delle automobili (ingresso in auto in città, ma anche parcheggi).
  • Limiti velocità, zone 30, autovelox …
  • Forte impulso alla creazione di piste ciclabili, ai parcheggi automatici per biciclette, ai parchi bici a noleggio, sistemi di contrasto al furto, incentivazione economica per chi si reca al lavoro in bici.
  • Incentivazione all’acquisto di bici elettriche.
  • Forti incentivi alla ristrutturazione antisismica e ecologica delle abitazioni.

Pensioni

  • Sì va in pensione a 70 anni.
  • Dai 55 in poi graduale riduzione dell’orario lavorativo (si anticipano progressivamente ore di pensione), incentivazione telelavoro.
  • Rimangono meccanismi come isopensione per le aziende che accettino di pagare per anticipare la cessazione di un rapporto lavorativo.

Politica estera

Molta più Europa

  • Forte spinta verso riduzione della sovranità nazionale a favore di un Europa sempre più nazione.
  • Esercito europeo.
  • Salute, istruzione sempre più unitari.
  • Azione diplomatica per eliminare il diritto di veto delle nazioni, l’Europa deve poter decidere a maggioranza.
  • Azione diplomatica per gestire i flussi migratori a livello europeo o mondiale.

Molto più Mondo

  • Il problema dei flussi migratori va affrontato a questo livello, l’Italia deve adoprarsi con energia, insieme agli altri paesi, per risolvere i conflitti che generano fughe di massa. Dove le migrazioni sono dovute a cause climatiche vanno concordate politiche di canalizzazione dei migranti e aiuti a livello internazionale.
  • Il problema del clima va affrontato a questo livello, l’Italia deve fare la sua parte nella riduzione delle emissioni.

Media

RAI servizio pubblico

  • Eliminazione pubblicità dai canali RAI.
  • Elezione diretta, via web, dei vertici RAI.
  • Forte riduzione della trasmissione di film doppiati: si trasmettono solo film in lingua originale e sottotitolati. Pressione in questo senso, via tassazione, sui canali privati e sui cinema: trasmettere o proiettare film doppiati deve costare molto. Il senso di questa proposta è che siamo un paese di provinciali, la conoscenza dell’inglese (e delle altre lingue europee) da parte di fasce sempre più ampie della popolazione è condizione essenziale per entrare davvero in Europa, e il guardare film in lingua originale è un buon passo in questa direzione.

Sicurezza

La sicurezza è un servizio che lo stato offre e verranno identificati parametri per valutarlo (tempi di intervento ad esempio).

  • Dove la polizia non risultasse in grado di offrire un servizio adeguato il cittadino può rivolgersi a privati e il costo è a carico dello stato (ad esempio scalandolo dalle tasse), come avviene oggi per i servizi sanitari.
  • Evitiamo la possibilità di dare armi ai cittadini: i rischi sono troppo grandi ed è un passo verso l’inciviltà.
  • Schediamo e prendiamo impronte digitali a tutti le persone presenti, per qualsiasi motivo, sul suolo italiano (soprattutto a tutti gli italiani 😉)

Giustizia

Sulla giustizia ci andrei cauto a proporre ricette, ma proverei a identificare i problemi e magari qualche linea guida.

Il problema grosso è la lunghezza dei processi (e conseguente numero patologico di prescrizioni, e conseguente non certezza della pena).

Immagino si possano identificare tre tipi di cause:

  • mancanza di adeguato finanziamento/infrastrutture.
  • poco impegno degli addetti ai lavori.
  • eccessivo garantismo.

I primi due punti sono comuni all’efficienza di qualsiasi altra branca della pubblica amministrazione, forse un sistema di incentivazione/deincentivazione economica applicato in modo rigoroso e gerarchico può aiutare. Per gerarchico intendo: il capo di un servizio avrà il suo servizio valutato, ad esempio dai suoi utenti o da valutatori esterni. Questo comporta un ammontare di soldi in più o in meno rispetto al salario ordinario. Il capo del servizio avrà tutto l’interesse a spalmare questo premio/pena in modo giusto tra i suoi sottoposti per migliorare il risultato al prossimo round. I sottoposti, a cascata, spalmeranno la loro quota verso le foglie dell’albero.

Sul terzo punto, il garantismo, se, data una determinata capacità di lavoro (fissa) non si riesce a smaltire il numero di cause da gestire (fisso, anche se la depenalizzazione delle droghe lo riduce), bisogna chiedersi, ad esempio, se è meglio dire di avere tre gradi di giudizio e mandare la metà dei processi in prescrizione o accettare di averne solo due. O, magari, aggiungere altri limiti che alleggeriscano il carico di lavoro in modo che i processi finiscano in tempo.

Anche perché oggi, la possibilità di far arrivare i processi in prescrizione è in genere appannaggio dei ricchi, che possono permettersi di spendere in avvocati. La situazione odierna, oltre che inefficiente è iniqua.

Istruzione

La scuola oggi fa troppe cose:

  • È un parcheggio per chi non sa dove tenere i figli.
  • È un valutatore del grado di apprendimento.
  • È un emettitore di attestati di frequenza/preparazione.
  • È un produttore di materiale di apprendimento (libri, corsi).
  • È un fornitore di coaching/mentoring.
  • È un finanziatore/organizzatore di ricerca, produzione di conoscenza.

Solo le ultime due funzioni dovrebbero essere proprie della scuola. Il problema del parcheggio va risolto creando, da una parte, luoghi di incontro ludico/sportivi, non necessariamente legati all’apprendimento, distinti dalla scuola vera e propria che ospiterà le attività di mentoring verso i ragazzi realmente interessati all’istruzione. Non c’è scuola dell’obbligo, non ci sono esami, corsi, titoli. C’è solo un aiuto a chi è interessato a imparare. Scopo del tutor è incuriosire il ragazzo, offrirgli una mappa su cui muoversi. Le lezioni sono in internet, gli insegnanti interessati a produrre materiale didattico competono sull’area globale e i ragazzi beneficiano dei prodotti migliori.

A sedici anni si ha diritto (vedi sotto) al reddito statale, e si è obbligati, per ottenerlo, a lavorare per lo stato. Il buon risultato scolastico (valutato da ente esterno alla scuola) dà diritto ad ottenere il reddito studiando.

La valutazione viene fatta da ditte private, pagate dal datore di lavoro durante la selezione, o da appositi enti statali durante i concorsi, o come detto, per ottenere il reddito. Per trovare lavoro non conta avere titoli, conta quello che sai fare in quel momento.

Denaro

Eliminazione del denaro contante: solo pagamenti elettronici e tracciati. Questa è una misura di forte contrasto a evasione, corruzione e criminalità.

Non tirate fuori la storia delle banche che ingrassano o dei negozianti che ci rimettono: servizi come satispay non sono offerti da banche e hanno commissioni bassissime.

Non tirate fuori la storia dei vecchietti che non usano le app: se sono così mal messi c’è già, probabilmente, qualcuno che conta i soldi per loro.

Quanto alla privacy eccovi serviti.

Privacy

Abolita. Costi esorbitanti, aumento di burocrazia a fronte di risultati ridicoli (mettiamoci il cuore in pace: oggigiorno non è possibile garantirla, ci stiamo prendendo in giro e stiamo sprecando energie inutilmente).

La privacy riesce solo a essere copertura per il malaffare.

Devono, anzi, esserci il più possibile dati pubblici, ben organizzati e processabili da tutti, su tutti gli atti delle pubbliche amministrazioni, su tutti i dati di attinenza fiscale (guadagni e spese di tutti). L’unico modo di evitare la corruzione è vivere costantemente dietro un vetro.

Ci avete mai pensato ? L’assenza di privacy aumenta la riservatezza: in un campo di nudisti non vedrete nessuno che si mette a scrutare organi genitali in giro, se non altro perché gli altri, vedendolo, sanzionerebbero tale comportamento. Vale anche per la privacy informatica: se tutto è trasparente, chiunque può venire a guardare il mio conto corrente, ma io riesco a sapere chi è venuto a guardarlo, non è in qualche modo un deterrente ?

Lavoro e assistenza

Lo stato fornisce assistenza economica a tutti nei periodi di non impiego.

Questa misura riguarda le persone in grado di lavorare. Per chi non è in grado di lavorare va prevista un assistenza diversa: non aiuto economico all’interessato, ma servizi (mense, dormitori, assistenza infermieristica etc ..)

Chi è in grado di svolgere lavoro ed è in un periodo di disoccupazione viene assunto dallo stato. Con un salario modesto, per invogliarlo a ritornare il prima possibile nel mondo del lavoro. Nel periodo in cui riceve assistenza economica lavora per la comunità. A seconda delle sue capacità e competenze potrà prestare opera in attività legate alla manutenzione di immobili e arredi urbani, pulizia, sanità, forze dell’ordine, etc …

Lavoro autonomo

Forte snellimento della burocrazia legata ai lavoratori autonomi.

Aprire una partita IVA (o chiuderla) si deve poter fare in giornata, possibilmente via internet.

Il lavoratore che chiude un’attività ha accesso al reddito statale.

Tasse

Flat Tax al 20% e maggiore tassazione dei redditi finanziari rispetto agli investimenti in attività. Chi ha soldi deve essere invogliato a usarli per creare lavoro, dopo di che, se ce l’ha fatta, mi va benissimo che se li goda senza pagarli in tasse, ma avrà creato occupazione e tenuto in vita l’economia.

Non c’è denuncia dei redditi. Essendo tutti i trasferimenti di denaro, e il possesso di qualsiasi bene trasparenti il fisco conosce perfettamente i dati relativi ad ogni contribuente, calcola l’importo delle tasse in base alle regole vigenti e riscuote automaticamente, nei periodi previsti o alla fonte, il dovuto, direttamente dai conti correnti o dalle transazioni.

Le tasse le pagano tutti, pene severe per gli evasori, compreso il carcere, per chi tentasse in qualsiasi modo di ostacolare il funzionamento della procedura (ad esempio occultando beni o operando transazioni in modo non trasparente).

Egoismi

L’egoismo è una linea che separa i trogloditi dai santi.

Una linea che si sposta verso l’alto man mano che l’umanità progredisce. Io non ho dubbi che quello che oggi identifichiamo come eroismo, santità, dovrà essere, in un domani non troppo remoto, il punto di arrivo di tutti. Non ho dubbi che ognuno finirà per spostare l’attenzione, il fulcro del suo interesse dal proprio io alla propria specie, o forse a insiemi ancora più ampi. Nel mentre possiamo misurare questo progresso, il progresso dei singoli su questa strada, con un concetto che chiamiamo egoismo, e ci teniamo informati l’un l’altro sul nostro e altrui punteggio attraverso il pettegolezzo.

L’uomo primitivo, volendo vale anche per gli animali, si muove regolato da diversi meccanismi che determinano il range di base del suo egoismo. Da una parte meccanismi come l’istinto di sopravvivenza o l’istinto di generare e difendere la prole sono una forza che spinge verso il basso (riferendomi al disegno), cioè verso l’aumento dell’egoismo. Dall’altra meccanismi come la compassione per i simili, il bisogno di relazioni con il branco spingono a comportamenti più altruistici. Sono indispensabili per un animale a riproduzione sessuata, ma anche per protezione reciproca, assicurazione in caso di difficoltà, trasferimento di know how etc. L’individuo è giudicato dal branco, il suo comportamento si situerà da qualche parte tra il massimo dell’egoismo accettato dal branco e il minimo che assicura la sua sopravvivenza come individuo. Al di sotto della linea di accettazione del branco vivono i trogloditi, al di sopra della linea di non comprimibilità (il massimo di altruismo che mi posso permettere senza mettere in pericolo la mia sopravvivenza o quella dei miei figli) vivono i santi.

E queste linee, come dicevo, si spostano. Si spostano nel tempo e anche geograficamente. Comportamenti giudicati in passato egoismo come rubare i pesci messi a seccare dal vicino, sono diventati comportamenti da trogloditi (in genere anche puniti dalle leggi). Comportamenti oggi border-line, come evadere le tasse, diventeranno, spero, comportamenti da troglodita.

I santi si muovono oltre la linea della sopravvivenza. Possono mettere la propria sopravvivenza a rischio in nome di un ideale, in nome di un miglioramento del gruppo. Sono loro che spingono le linee in alto. Non prendete santi in senso religioso: Falcone e Borsellino penso stiano di diritto in questa categoria, come pure chi fa uno sciopero della fame per salvare una radio o cose del genere.

C’è un interessante concetto nel buddismo, che illumina bene quest’idea del santo che spinge l’umanità a migliorarsi: è quello del bodhisattva.

Il bodhisattva è un super santo, che ha perfezionato la sua vita al punto di essere ad un passo dal paradiso. Nel paradiso buddista, il Nirvana, ci si entra da vivi. Il premio è di non reincarnarsi una volta morti (magari suona strano agli occidentali, ma il non reincarnarsi non vuol dire morire definitivamente ma in qualche modo diventare parte di Dio). Beh, insomma, questo bodhisattva è lì che gli manca un passo per raggiungere il risultato a cui ha lavorato per diverse vite, ma giusto prima di coronare questo successo gli viene un dubbio. “Ma non è che andarmene io in paradiso e lasciare tutti gli altri a soffrire alla fine è di per sé un atto di egoismo ?” Questo dubbio non gli permette di farlo l’ultimo passo, non gli permette di slegarsi completamente dall’umanità. Sceglierà di rimanere in questo mondo finché l’ultimo degli esseri senzienti non avrà raggiunto anche lui le soglie del Nirvana, solo allora il bodhisattva attraverserà l’ultimo confine.

Tutto questo discorso mi è venuto in mente pensando al problema dell’accoglienza dei migranti di questi tempi.

Quello che mi colpisce è che vedo una discussione tra trogloditi e santi (magari santi con le aureole degli altri, per parafrasare un altro detto, a volte). Da una parte si vede questa cosa incomprensibile di gente che gioisce a maltrattare chi è decisamente più sfortunato, dall’altra chi vuole imporre comportamenti ben al di sopra della linea di sopravvivenza (o che, almeno, rischiano di essere percepiti tali).

In un epoca di instabilità economica, di forte disoccupazione, di stato sempre meno capace di erogare servizi essenziali è assolutamente comprensibile che molte persone si sentano minacciate al pensiero di un arrivo, magari in numeri consistenti, di nuovi poveri che rischiano di assorbire quel poco ossigeno che può venir distribuito a chi sta peggio. Ci saranno sicuramente anche tra loro persone disposte a dividere il mantello in due, anche a costo di patire un po’ più freddo di quanto possono sopportare, ma queste cose non si possono imporre. Si generano solo reazioni contrarie, che infatti, non si fanno mancare, né in gabina elettorale né per le strade.

Mi sembra manchi una proposta politica che stia saldamente all’interno di quelle due righe, che spinga verso l’alto, certo, ma senza ribaltare il tavolo.