Programma Elettorale

Ad uso di fondatori di partiti, ri-orientatori di partiti esistenti, elettori

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Un gioco istruttivo, ve lo consiglio. Provare a confezionare un set di linee guida per un ipotetico governo. Non so voi, ma io non ho mai trovato un’offerta politica in cui potessi, non dico pienamente, ma neanche al 40 percento, riconoscermi. Alla fine vai a votare puntando al meno peggio, o turandoti il naso. By the way, questo dovrebbe in qualche modo deporre a favore della democrazia diretta: almeno su singoli temi, immagino, ci si possa esprimere per un verso in cui ci si riconosce.

Mi ha un po’ stupito notare che mentre provavo a scriverlo e raffinavo le idee, cambiavo in qualche modo opinione. Ad esempio, in una prima stesura, nel capitolo sicurezza ammettevo, in casi eccezionali, quando la polizia si mostrasse impotente e quasi come pungolo alla stessa, l’utilità di permettere il possesso e l’uso di armi da parte del cittadino aggredito. Dopo i fatti relativi al tabaccaio di Ivrea ho escluso questa possibilità come troppo rischiosa.

Insomma, si cambia idea sulle cose. Questa è l’idea di oggi:

Immigrazione

Leggi sagge e umane, applicazione ferrea.

  • In Italia non si entra illegalmente. Impiego di ogni mezzo possibile per contrastare l’entrata incontrollata, via mare o terra, compreso l’uso della forza.
  • Il paese ha bisogno di immigrati e non è insensibile ai problemi delle altre popolazioni mondiali. Viene deciso annualmente un numero di persone che sappiamo di poter ospitare e integrare. All’interno di questo numero vengono istituiti canali ufficiali per l’ingresso.
  • Chi è stato accolto in Italia è cittadino Italiano, non sono ammesse discriminazioni. Beneficia degli aiuti e dei servizi come gli altri. Implicitamente sì allo ius soli.

Liberalizzazioni e etica

Siamo uno stato laico. I comportamenti individuali in tema di morale sessuale, inizio e fine vita, droghe, sono determinati dall’individuo e nessuno deve interferire.

Il proibizionismo non paga, non risolve i problemi, crea mercato nero e sovvenziona mafie.

  • Libera vendita, e conseguente tassazione, di sostanze contenenti THC. Non dà assuefazione ed ha, anzi, molte proprietà curative. Sei miliardi di euro all’anno regalati alle mafie (la metà del reddito di cittadinanza, per capirsi).
  • Piena liberalizzazione, e conseguente tassazione, dell’esercizio della prostituzione (giro d’affari annuo stimato in 4 miliardi di euro). Particolare attenzione e controllo dovrà essere posta al fine di contrastare l’esercizio sotto costrizione e fenomeni di sfruttamento.
  • Depenalizzazione di consumo e vendita di qualsiasi droga. Il fenomeno si contrasta attraverso sensibilizzazione e agendo sulle cause del disagio (come oggi avviene per l’alcool).
  • Libera adozione da parte di qualsiasi tipo di famiglia (ci sono un sacco di pessime famiglie etero, non può essere quello il discrimine).
  • Libera sperimentazione staminali.
  • Libera eutanasia.

Lotta all’inquinamento, salute pubblica

L’automobile individuale, con qualsiasi tipo di alimentazione è anacronistica. Le nostre città non hanno spazio a sufficienza. I trasporti pubblici, comprese le auto in sharing, soprattutto quando saranno disponibili a guida autonoma, e, soprattutto, le bici, in particolare a pedalata assistita, sono la via da percorrere.

  • Trasporti cittadini e treni extraurbani gratuiti.
  • Forte tassazione voli e autostrade ove è presente alternativa ferroviaria. Incremento rete ferroviaria con particolare attenzione alle esigenze dei pendolari.
  • Forte tassazione dell’uso del suolo urbano da parte delle automobili (ingresso in auto in città, ma anche parcheggi).
  • Limiti velocità, zone 30, autovelox …
  • Forte impulso alla creazione di piste ciclabili, ai parcheggi automatici per biciclette, ai parchi bici a noleggio, sistemi di contrasto al furto, incentivazione economica per chi si reca al lavoro in bici.
  • Incentivazione all’acquisto di bici elettriche.
  • Forti incentivi alla ristrutturazione antisismica e ecologica delle abitazioni.

Pensioni

  • Sì va in pensione a 70 anni.
  • Dai 55 in poi graduale riduzione dell’orario lavorativo (si anticipano progressivamente ore di pensione), incentivazione telelavoro.
  • Rimangono meccanismi come isopensione per le aziende che accettino di pagare per anticipare la cessazione di un rapporto lavorativo.

Politica estera

Molta più Europa

  • Forte spinta verso riduzione della sovranità nazionale a favore di un Europa sempre più nazione.
  • Esercito europeo.
  • Salute, istruzione sempre più unitari.
  • Azione diplomatica per eliminare il diritto di veto delle nazioni, l’Europa deve poter decidere a maggioranza.
  • Azione diplomatica per gestire i flussi migratori a livello europeo o mondiale.

Molto più Mondo

  • Il problema dei flussi migratori va affrontato a questo livello, l’Italia deve adoprarsi con energia, insieme agli altri paesi, per risolvere i conflitti che generano fughe di massa. Dove le migrazioni sono dovute a cause climatiche vanno concordate politiche di canalizzazione dei migranti e aiuti a livello internazionale.
  • Il problema del clima va affrontato a questo livello, l’Italia deve fare la sua parte nella riduzione delle emissioni.

Media

RAI servizio pubblico

  • Eliminazione pubblicità dai canali RAI.
  • Elezione diretta, via web, dei vertici RAI.
  • Forte riduzione della trasmissione di film doppiati: si trasmettono solo film in lingua originale e sottotitolati. Pressione in questo senso, via tassazione, sui canali privati e sui cinema: trasmettere o proiettare film doppiati deve costare molto. Il senso di questa proposta è che siamo un paese di provinciali, la conoscenza dell’inglese (e delle altre lingue europee) da parte di fasce sempre più ampie della popolazione è condizione essenziale per entrare davvero in Europa, e il guardare film in lingua originale è un buon passo in questa direzione.

Sicurezza

La sicurezza è un servizio che lo stato offre e verranno identificati parametri per valutarlo (tempi di intervento ad esempio).

  • Dove la polizia non risultasse in grado di offrire un servizio adeguato il cittadino può rivolgersi a privati e il costo è a carico dello stato (ad esempio scalandolo dalle tasse), come avviene oggi per i servizi sanitari.
  • Evitiamo la possibilità di dare armi ai cittadini: i rischi sono troppo grandi ed è un passo verso l’inciviltà.
  • Schediamo e prendiamo impronte digitali a tutti le persone presenti, per qualsiasi motivo, sul suolo italiano (soprattutto a tutti gli italiani 😉)

Giustizia

Sulla giustizia ci andrei cauto a proporre ricette, ma proverei a identificare i problemi e magari qualche linea guida.

Il problema grosso è la lunghezza dei processi (e conseguente numero patologico di prescrizioni, e conseguente non certezza della pena).

Immagino si possano identificare tre tipi di cause:

  • mancanza di adeguato finanziamento/infrastrutture.
  • poco impegno degli addetti ai lavori.
  • eccessivo garantismo.

I primi due punti sono comuni all’efficienza di qualsiasi altra branca della pubblica amministrazione, forse un sistema di incentivazione/deincentivazione economica applicato in modo rigoroso e gerarchico può aiutare. Per gerarchico intendo: il capo di un servizio avrà il suo servizio valutato, ad esempio dai suoi utenti o da valutatori esterni. Questo comporta un ammontare di soldi in più o in meno rispetto al salario ordinario. Il capo del servizio avrà tutto l’interesse a spalmare questo premio/pena in modo giusto tra i suoi sottoposti per migliorare il risultato al prossimo round. I sottoposti, a cascata, spalmeranno la loro quota verso le foglie dell’albero.

Sul terzo punto, il garantismo, se, data una determinata capacità di lavoro (fissa) non si riesce a smaltire il numero di cause da gestire (fisso, anche se la depenalizzazione delle droghe lo riduce), bisogna chiedersi, ad esempio, se è meglio dire di avere tre gradi di giudizio e mandare la metà dei processi in prescrizione o accettare di averne solo due. O, magari, aggiungere altri limiti che alleggeriscano il carico di lavoro in modo che i processi finiscano in tempo.

Anche perché oggi, la possibilità di far arrivare i processi in prescrizione è in genere appannaggio dei ricchi, che possono permettersi di spendere in avvocati. La situazione odierna, oltre che inefficiente è iniqua.

Istruzione

La scuola oggi fa troppe cose:

  • È un parcheggio per chi non sa dove tenere i figli.
  • È un valutatore del grado di apprendimento.
  • È un emettitore di attestati di frequenza/preparazione.
  • È un produttore di materiale di apprendimento (libri, corsi).
  • È un fornitore di coaching/mentoring.
  • È un finanziatore/organizzatore di ricerca, produzione di conoscenza.

Solo le ultime due funzioni dovrebbero essere proprie della scuola. Il problema del parcheggio va risolto creando, da una parte, luoghi di incontro ludico/sportivi, non necessariamente legati all’apprendimento, distinti dalla scuola vera e propria che ospiterà le attività di mentoring verso i ragazzi realmente interessati all’istruzione. Non c’è scuola dell’obbligo, non ci sono esami, corsi, titoli. C’è solo un aiuto a chi è interessato a imparare. Scopo del tutor è incuriosire il ragazzo, offrirgli una mappa su cui muoversi. Le lezioni sono in internet, gli insegnanti interessati a produrre materiale didattico competono sull’area globale e i ragazzi beneficiano dei prodotti migliori.

A sedici anni si ha diritto (vedi sotto) al reddito statale, e si è obbligati, per ottenerlo, a lavorare per lo stato. Il buon risultato scolastico (valutato da ente esterno alla scuola) dà diritto ad ottenere il reddito studiando.

La valutazione viene fatta da ditte private, pagate dal datore di lavoro durante la selezione, o da appositi enti statali durante i concorsi, o come detto, per ottenere il reddito. Per trovare lavoro non conta avere titoli, conta quello che sai fare in quel momento.

Denaro

Eliminazione del denaro contante: solo pagamenti elettronici e tracciati. Questa è una misura di forte contrasto a evasione, corruzione e criminalità.

Non tirate fuori la storia delle banche che ingrassano o dei negozianti che ci rimettono: servizi come satispay non sono offerti da banche e hanno commissioni bassissime.

Non tirate fuori la storia dei vecchietti che non usano le app: se sono così mal messi c’è già, probabilmente, qualcuno che conta i soldi per loro.

Quanto alla privacy eccovi serviti.

Privacy

Abolita. Costi esorbitanti, aumento di burocrazia a fronte di risultati ridicoli (mettiamoci il cuore in pace: oggigiorno non è possibile garantirla, ci stiamo prendendo in giro e stiamo sprecando energie inutilmente).

La privacy riesce solo a essere copertura per il malaffare.

Devono, anzi, esserci il più possibile dati pubblici, ben organizzati e processabili da tutti, su tutti gli atti delle pubbliche amministrazioni, su tutti i dati di attinenza fiscale (guadagni e spese di tutti). L’unico modo di evitare la corruzione è vivere costantemente dietro un vetro.

Ci avete mai pensato ? L’assenza di privacy aumenta la riservatezza: in un campo di nudisti non vedrete nessuno che si mette a scrutare organi genitali in giro, se non altro perché gli altri, vedendolo, sanzionerebbero tale comportamento. Vale anche per la privacy informatica: se tutto è trasparente, chiunque può venire a guardare il mio conto corrente, ma io riesco a sapere chi è venuto a guardarlo, non è in qualche modo un deterrente ?

Lavoro e assistenza

Lo stato fornisce assistenza economica a tutti nei periodi di non impiego.

Questa misura riguarda le persone in grado di lavorare. Per chi non è in grado di lavorare va prevista un assistenza diversa: non aiuto economico all’interessato, ma servizi (mense, dormitori, assistenza infermieristica etc ..)

Chi è in grado di svolgere lavoro ed è in un periodo di disoccupazione viene assunto dallo stato. Con un salario modesto, per invogliarlo a ritornare il prima possibile nel mondo del lavoro. Nel periodo in cui riceve assistenza economica lavora per la comunità. A seconda delle sue capacità e competenze potrà prestare opera in attività legate alla manutenzione di immobili e arredi urbani, pulizia, sanità, forze dell’ordine, etc …

Lavoro autonomo

Forte snellimento della burocrazia legata ai lavoratori autonomi.

Aprire una partita IVA (o chiuderla) si deve poter fare in giornata, possibilmente via internet.

Il lavoratore che chiude un’attività ha accesso al reddito statale.

Tasse

Flat Tax al 20% e maggiore tassazione dei redditi finanziari rispetto agli investimenti in attività. Chi ha soldi deve essere invogliato a usarli per creare lavoro, dopo di che, se ce l’ha fatta, mi va benissimo che se li goda senza pagarli in tasse, ma avrà creato occupazione e tenuto in vita l’economia.

Non c’è denuncia dei redditi. Essendo tutti i trasferimenti di denaro, e il possesso di qualsiasi bene trasparenti il fisco conosce perfettamente i dati relativi ad ogni contribuente, calcola l’importo delle tasse in base alle regole vigenti e riscuote automaticamente, nei periodi previsti o alla fonte, il dovuto, direttamente dai conti correnti o dalle transazioni.

Le tasse le pagano tutti, pene severe per gli evasori, compreso il carcere, per chi tentasse in qualsiasi modo di ostacolare il funzionamento della procedura (ad esempio occultando beni o operando transazioni in modo non trasparente).

13 risposte a “Programma Elettorale”

  1. Qualche considerazione di carattere generale, per adesso, che mi riservo di completare con altre più specifiche riguardo ad alcune proposte che mi paiono, quanto meno, bizzarre.

    Trovo encomiabile il tentativo di non limitarsi, come spesso si fa, alla mera elencazione dei problemi ma prospettare una possibile soluzione. Aggiungerei, però, che qualunque progetto, prima di essere preso in esame, necessiterebbe di un approfondimento del contesto in cui lo si vuole attuare. Ciò significa, in primo luogo, valutare adeguatamente gli impatti economici che ne deriverebbero, ricordando che l’Italia è un Paese fortemente indebitato e qualunque misura determini un ulteriore aumento di tale debito sarebbe, di per sé, difficilmente realizzabile. Non è possibile, ancora, ignorare del tutto i legami già esistenti a livello internazionale ed i limiti di compatibilità che ciò comporta.

    La natura degli italiani è tale per cui se ci si riconosce al 40% in un’offerta politica bisogna fregarsi le mani per la contentezza poiché, potenzialmente, esisterebbero 60,59 milioni di programmi di governo differenti, uno per abitante, anziani e neonati compresi. Come per la formazione della nazionale di calcio o di qualunque altro sport di squadra.

    Anarchici individualisti perennemente alla ricerca di un leader carismatico a cui affidarsi – è un evidente paradosso ma, al contempo, un’indubitabile verità –, privi del senso dello Stato, quasi indisponibili nel riconoscersi nel bene comune, dotati di un notevole istinto verso la pratica del “fotti-compare”, noi italiani consideriamo, ad esempio, solo degni di grande commiserazione i benemeriti cittadini che pagano le tasse, individui incapaci di sottrarsi a tale dovere in quanto privi delle necessarie qualità per inventare i modi che lo evitino. Siamo, insieme, presunti furbi e decisamente boccaloni. Persone che, come è successo persino a te, cambiano opinione durante la stesura di un ipotetico programma di governo! Credi davvero che soggetti di tale specie siano in grado di esprimersi tramite la democrazia diretta, sia pure su singoli temi?

    1. Rispondo al brucio all’ultima domanda, torno poi sul resto.
      Sì, penso che siano in grado di esprimersi e che la somma vettoriale delle loro opinioni sia il meglio che possiamo aspirare ad avere come decisione. Il fatto di adattare continuamente la propria opinione man mano che si riferiscono nuove idee, nuovi stimoli, mi sembra un’ottima cosa: l’opposto si chiama ideologia e mi spaventa: è un assegno in bianco alle idee di qualcun altro. Nessuna idea può avere un valore assoluto, secondo me.

    2. Sono curioso di sapere quali delle proposte trovi bizzarra (ok, l’elezione degli amministratori RAI via web adesso fa un po’ ridere anche a me, ma a parte quella, le altre mi sembrano serie)
      Quanto alla copertura finanziaria delle proposte: chiaro che andrebbero valutati attentamente gli impatti, ma per una prima enunciazione delle idee di fondo, quello che ho tentato di fare è di inserire una serie di proposte che producono soldi, compensate da altre che invece drenano risorse.
      Quelle che producono soldi sono: liberalizzazioni (sono tanti soldi, e immediati), flat tax sui redditi da lavoro/impresa e tassazione maggiore su rendite finanziarie (rilanciano l’economia). La proposta che consuma tanti soldi è il reddito statale, ma interpretata come lavoro per lo stato potrebbe finanziarsi da sola: immagina questa massa di persone utilizzata per migliorare le infrastrutture, per far funzionare meglio la PA, per miglorare la classe energetica e le caratteristiche antisismiche degli edifici…

  2. Emendamento provocazione a Immigrazione
    Premessa:
    I popoli attuali sono il frutto delle immigrazioni del passato. Le culture di popoli diversi sono sempre un arricchimento. Il numero attuale di immigrati nel nostro paese non è tale da essere definito come emergenza.
    Il disagio ove presente è il frutto di una mancata organizzazione della accoglienza e di una campagna razzista interessata a raccogliere consenso.
    L”immigrazione attuale nasce da situazioni di guerra o di estrema povertà.
    Gli immigrati allo stato attuale possono essere accolti con criteri di umanità, essi sono persone nate in situazioni meno fortunate delle nostre ma con le seguenti avverterze:
    Vengano riallestite apposite strutture che siano rispettose delle loro esigenze e culture.
    Vengano, attraverso i media illustrate alla popolazione le motivazioni e i valori che muovono alle scelte fatte.
    Nelle scuole si prevedano programmi che favoriscano l’integrazione, ma anche per i locali la conoscenza delle culture dei paesi dei compagni immigrati.
    Si prevedano cartelli e volantini dove vengano elencati i doveri degli ospiti immigrati
    Se da essi viene violata la legge vengano giudicati e poi respinti nei paesi di provenienza.
    Si prevedano detrazioni fiscali alle famiglie o singoli che intendano ospitarli, vengano seguiti da apposite figure professionali.
    I navigator del programma “reddito di cottadinanza” li inseriscano nella loro lista di ricerca lavoro
    Si smetta di considerare criminali le ONG che soccorrono in mare i migranti e si metta in luce la loro meritoria attività
    Mi rendo conto che nel clima attuale questo programma suoni controcorrente, forse provocatorio ma queste cose qualcuno le deve pur dire…..

    1. Guarda che anch’io sto dicendo di accorglierli con umanità e integrarli e trovargli un lavoro. Sono anche d’accordo che i numeri, per il momento, sono bassi.
      Penso, però, che siano potenzialmente alti, ci sono milioni di persone che oggi, per vari motivi, migrerebbero dal nord africa verso l’europa. Non si può non farsi un’idea di come gestirai questo potenziale flusso.
      E poi c’è il problema di quello che la nostra gente pensa, percettiva o reale che sia, della situazione. La frase “Vengano, attraverso i media illustrate alla popolazione le motivazioni e i valori che muovono alle scelte fatte.” è parecchio visionaria: nessun politico può chiedere più di tanto sacrifici ai suoi elettori, chiederli per gli immigrati è battaglia persa … infatti vince Salvini.
      Io sulle ONG ho davvero grossi dubbi. A fronte delle tante cose su cui sono fortemente in disaccordo con Salvini, su questa tendo a dargli ragione: Se la gente è disincentivata a partire non parte e non muore in mare. Le ONG di fatto aumentano la speranza di questi disperati di essere ripescati, ho davvero paura che contribuiscano ad aumentare, non a diminuire il numero di morti in mare. Mi sembra anche che, numeri alla mano, su questo Salvini abbia ragione.
      Ovviamente non penso sia una buona cosa che questi che non partono in mare finiscano in quelche lager in Libia. Ma qui la soluzione non è di farne scappare qualcuno: è di chiudere i lager, è di far cessare le guerre. Le energie mettiamole su questo, e in modo intelligente: diamo aiuti pretendendo in cambio, trasparenza e assicurazioni sull’evitare trattamenti disumani.

  3. Ecco finalmente che arriviamo al dunque!
    Dopo tante discussioni, giungiamo a qualcosa di concreto.
    Quando si parte? Ci prepariamo in vista della caduta del governo sulla manovra finanziaria? Dobbiamo allora iniziare a raccogliere le firme nei gazebo. Ecco allora dov’eri ieri, che non t’ho visto!! 🙂

    Scusa, scherzavo, ma non per togliere serietà alla cosa. “Cosa” che in fondo però è “un gioco”; “istruttivo” ma pur sempre un gioco, come tu stesso lo definisci.
    Lo sappiamo bene, ad iniziare da te, che non può essere altro, e questo non certo perché sono solo sciocchezze, lo ripeto. Piuttosto perché …non funzionerebbe mai, non ce lo lascerebbero fare. Chi? Quelli che sono già lì, arroccati nel “palazzo”, nelle “stanze dei bottoni”, la “casta”… (ok, ho finito gli stereotipi) .
    Quelli che hanno sempre la ricetta pronta, la soluzione per tutti i problemi, quelli da “gattoelavolpe: dammi-il-voto-e-vedrai-che-non-ti-pentirai”! Altroché te, che candidamente ammetti di essere aperto a “cambiare opinione” con gli eventi e la riflessione, per cui questa non è altro che “l’idea di oggi”.

    E dopo questa botta di ottimismo, se vuoi, passo ad analizzare nel dettaglio il tuo Manifesto Elettorale, perché alla fin fine questo gioco mi piace, e il confronto con te e i tuoi illustri interlocutori lo trovo davvero istruttivo!

    IMMIGRAZIONE
    Partiamo subito alla grande, già “in gamba tesa”!
    Allora, sono d’accordo sull’analisi e sui principi che hai esposto su questo punto.
    Resto molto perplesso sulla frase: “contrastare l’entrata incontrollata con l’uso della forza”.
    Vorresti forse dire che se viene raggiunto il numero prefissato di 1000 ingressi (ad es.), la nave successiva la siluriamo a vista?
    …con somma gioia della simpaticissima Ollo-Landa!! 🙂

    LIBERALIZZAZIONI E ETICA
    Qui le mie perplessità aumentano (come potrai immaginare…).
    Non ne faccio una questione moralista o bacchettona, e ti dico già che mi possono anche andar bene le tue misure su prostituzione e adozione (così mi smarco subito dalle posizioni vaticaniste).
    Ma ti faccio alcune domande provocatorie su:
    • Aborto: dici che è una decisione dell’individuo e nessuno deve intervenire. A quale individuo ti riferisci? A chi subisce la morte o a chi vuole somministrargliela? In altri termini, usando le tue stesse parole: chi decide sull’inizio vita e chi decide quando inizia? [ok, tema scottantissimo!! Qui finiamo O.T.]
    • Eutanasia: qui sembrerebbe più facile, perché a differenza del nascituro che non può esprimere la sua volontà, per il fine vita ognuno è capace di intendere e di volere. O comunque potrebbe lasciare il testamento delle ultime volontà. Ok. La mia domanda è: poniamo un limite a questa autodeterminazione all’eutanasia, o è sempre e comunque ammessa, anche –mettiamo- pure per una dodicenne anoressica che abbia avuto una delusione amorosa e dica “vorrei morireeee”?
    • Tossicodipendenza: parli di libera vendita, e quindi utilizzo, di qualsiasi droga. Lo dici solo per estremo amore per la libertà individuale, o pensi che in fondo un eroinomane non sia più pericoloso di un alcolizzato?

    LOTTA ALL’INQUINAMENTO, SALUTE PUBBLICA
    E qui come non si fa a non essere d’accordo?
    Però… ripensandoci, rileggendo tra le righe, mi ha colpito un aspetto di questo tuo proclama.
    Al punto precedente hai sposato la pienissima libertà dell’autodeterminazione dell’individuo, anche su tematiche che andrebbero contro il “bene comune”, tipo limitare l’abuso di sostanze psicotrope.
    Qui invece posponi la libertà individuale (ad esempio a utilizzare l’auto propria) a ragioni di salute pubblica.
    Voglio dire, io ammetto che il futuro sia l’incentivazione dei mezzi pubblici, ma mi pare altrettanto anacronistico bandire il trasporto privato tout-court.
    Mi ha dato l’impressione di rivivere in una nazione vetero-bolscevica. Ecco il contrasto con la liberalizzazione spinta del punto precedente.

    PENSIONI
    Questa è tutta da capire.
    70 mi sembrano troppi (adesso… Chissà se invece tra una decina/ventina d’anni non basteranno nemmeno i 70 anni di età!!)
    55 sono sicuramente pochi, innanzitutto per i conti dell’INPS.
    Non mi è chiaro come si gestisce la fase 55-70. Chi paga? Cioè, ci sarebbe un’enorme fascia di lavoratori né carne né pesce. Bòh, potrebbe essere un’idea interessante, ma da sviluppare meglio, sempre con l’occhio ai conti dell’Ente (e in prospettiva delle generazioni future!).

    POLITICA ESTERA
    Qui Ok su tutta la linea.

    MEDIA
    Ok! Ottima l’idea dei film in lingua originale.
    …ed anche dell’eliminazione della pubblicità, ovvio. Ah, senti, tra le pieghe della tua manovra finanziaria, non ci starebbe anche l’abolizione del canone? Lo odio!!

    PRIVACY
    Salto i precedenti punti, sui quali sono abbastanza d’accordo (Istruzione e Denaro) oppure non ho un’idea precisa in proposito, perché lontani dalla mia esperienza (Giustizia), e giungo alla Privacy.
    Io dico sempre che chi non ha nulla da temere, non ha nulla da nascondere.
    Mi riferisco alle questioni pelose di privacy sulle videocamere per strada, sui controlli bancari, sui tracciamenti dei cookies, ecc.
    Il limite però lo metterei su chi può vedere cosa.
    Cioè, le mie pudenda posso farle vedere, se necessario, al mio andrologo, ma non vedo perché debba mostrarle in giro per strada. Fuor di metafora, mi sembra eccessivo, inutile e dannoso che chiunque possa mettere il naso nel mio pc o nel mio conto. Soddisfare gli eventuali controlli di polizia sì, soddisfare la curiosità del mio vicino di casa, no.

    TASSE
    Salto ancora i punti sul Lavoro, ai quali dubbi indirettamente hai già risposto nei tuoi successivi commenti, e termino con le Tasse.
    Qualcuno dice che il 15% è il prezzo giusto, tu dici che è il 20%, qualcun altro parlava di 25%…
    Non sarebbe il caso di partire prima da una seria e disinteressata Spending Review e poi di conseguenza determinare l’aliquota necessaria?

    1. Sì, sono decisamente più ottimista di te anche sulla fattibilità. Non è questione, secondo me, di qualcuno che “non te lo lascia fare”. Credo che dipenda semplicemente dal fatto che una massa sufficiente di persone condivida una certa idea, e a quel punto è fatta: qualcuno la cavalcherà per puro vantaggio elettorale. Qualcuno col fiuto giusto dico. Credo che spesso si metta il carro davanti ai buoi, si pensi che siano i politici ad avere delle proposte e la gente ad appoggiarle o ostacolarle. Invece è esattamente il contrario: la gente matura le cose per conto suo e, ad un certo punto, qualche politico capisce la cosa e se ne fa portavoce. A quel punto l’idea viene messa in pratica. Forse siamo più una democrazia di quanto sembri.

       “Vorresti forse dire che se viene raggiunto il numero prefissato di 1000 ingressi (ad es.), la nave successiva la siluriamo a vista?”.

      Certo l’uso della forza contro un disperato che vuole solo salvarsi la vita non è piacevole. Per lui certo, ma anche per chi la forza la usa. Però credo che, ad un certo punto, si debba mettere sulla bilancia da una parte la sofferenza dei pochi che vengono fermati e rimandati a casa (neanche Salvini ha mai detto di sparare ai barconi, ma, tanto per dire, l’America di Obama sparava ai messicani che entravano illegalmente, e Macron non è da meno) e sull’altro piatto la sofferenza di molti se c’è un arrivo incontrollato e ingestibile. Possiamo discutere sul numero, possiamo tentare di alzarlo, ma i casi sono due: o il problema è davvero di entità lieve, e allora quel numero non si raggiungerà mai e il problema non si pone, entrano tutti e vengono pure in aereo anziché su un gommone. Ma se quel numero si raggiunge vuol dire che quelli in più farebbero danni, quelli in più distruggono il miraggio stesso che stanno inseguendo, c’è per forza un limite che non puoi superare, è doveroso dirsi cosa farai se succede.

      Aborto

      Sei d’accordo che dobbiamo essere uno stato laico e che non possiamo permetterci che una parte imponga convinzioni personali all’altra ? Se salta questo è grave per tanti motivi, non ultimo un motivo prettamente religioso: la religione deve parlare alle coscienze non alla polizia, non puoi imporre comportamenti su base religiosa, è proprio l’antitesi. La difesa del feto la trovo assolutamente pretestuosa, il mettersi a contare le settimane dal concepimento dopo cui si considera l’embrione una persona è ridicolo. Un figlio è anzitutto un grosso impegno per la donna, per la coppia. E’ un cambiamento di vita incredibile, e deve essere accettato, scelto. Qualsiasi alternativa equivale a rovinare la vita a una ragazza, a una famiglia, e, in definitiva, al figlio stesso.

      Sì, non vorrei limiti neanche sull’eutanasia. Per una persona ad un certo punto la vita può diventare una tortura, credo che si possa provare ad aiutarla, ma oltre un certo punto la scelta deve essere sua, se può scegliere, o dei suoi cari, ma certo non della società, e non su base religiosa.

      Sulla tossicodipendenza ho scritto depenalizzazione di tutte le droghe, è quello che hanno fatto in Portogallo e sembra stia funzionando bene.

      LOTTA ALL’INQUINAMENTO, SALUTE PUBBLICA e autodeterminazione

      Hai ragione, è un po’ una contraddizione. La differenza è che qui il comportamento individuale va a danno della comunità, mentre se uno si fa una canna o va a puttane non dà fastidio a nessuno.

      PENSIONI

      L’idea è che pagasse l’INPS. A 55 anni cominci a prendere mezza giornata di pensione a settimana. Non so, mi sembra fattibile.

      MEDIA

      Non lo abolirei il canone, come non abolirei il finanziamento ai giornali. Credo siano cose che stanno sullo stesso piano del finanziamento ai musei o ai teatri: sono cose che non starebbero in piedi da sole, perché la popolazione è un po’ in dietro magari, ma che serve tenere vive. Il canone di per sé lo abolisci per il fatto di togliere la denuncia dei redditi, per cui non lo vedi più esplicitamente, quello che voglio dire è che mi sembra giusto che ci sia una rete pagata dallo stato, senza pubblicità, pluralista e culturale.

      PRIVACY

      Sì, quella che proponi tu è una via di mezzo, meglio che niente. Io non avrei paura neanche di una cosa più ampia. Hai presente quelle case nel nord Europa a piano interrato con le finestre senza tende, quelle che passando per la strada vedi tutto quello che succede all’interno ? Anche lì non c’è nessuno che si ferma per strada a spiare (qualche italiano magari). Lo trovo molto bello: ad un certo punto la mancanza di privacy si vive con naturalezza, immagino che le cose che vogliamo nascondere siano più o meno le stesse per tutti …

      Tasse

      Ovviamente. Ho scritto 20% perché mi sembra un numero abbastanza basso da rappresentare un miglioramento per tutti e abbastanza alto da rappresentare una parte significativa del guadagno. Poi è una cosa che cambia nel tempo: in Russia sono partiti oltre il 25 mi sembra e ora sono al 13, perché funziona !

  4. Rilancio.
    Provo a continuare quello scottantissimo O.T.
    E non metto in mezzo la religione o il vaticano.
    Proverò a rimanere sul piano prettamente laico, laicissimo come piace a te.
    Se ricordi bene persino Giuliano Ferrara (emblema del laicismo e anticlericalismo) difese strenuamente una posizione pro-feto nel 2005 in un referendum -fallito per mancato quorum- sulla legge 40, con lo slogan: “la vita non si mette ai voti”.

    Il mio discorso è questo: tu dici che è ridicolo mettersi a contare le settimane dal concepimento.
    Sono perfettamente d’accordo.
    Ma tu intendi che un embrione, un feto, un nascituro, NON è una persona, NON è un essere vivente, ma solo un agglomerato di cellule inermi di cui un altro individuo può deciderne la sorte, se si accorge improvvisamente che questo evento “necessita di impegno e gli cambierebbe un po’ la vita”.
    Solo alla nascita (così non ci perdiamo in ridicoli conteggi di settimane!) quelle cellule in ordine sparso assumerebbero la dignità e i diritti di essere umano. Giusto?
    E allora io rilancio: e con quale diritto un batuffolo strepitante e scagazzante può permettersi di “rovinare” (parola tua) i piani di una coppia, le loro legittime aspirazioni di carriera, il loro menage-a-dois, il loro già precario bilancio familiare, o magari le loro vacanze faticosamente organizzate, …..solo per una disattenzione di una notte?

    Capisci che allora si tratta solo di dove piazzare l’asticella (per non fare ridicoli conteggi…).
    Senti, io la fisserei a 18 anni!
    Prima della maggiore età, non hanno nessun diritto di decidere se vogliono vivere o meno.

    Visto? Non ho usato argomentazioni religiose. 🙂

    Buonanotte, amico mio. Non volermene. 😉

    1. Non so, mi sembra tu stia continuando a contare, se non le settimane altri particolari. Ti preoccupi di quando un feto diventa persona, ma di fatto nessuno sa cosa sia una persona. Dove inizia, dove finisce, cosa la caratterizza. Forse siamo tutti una persona sola. Forse la persona è la famiglia intera. Di sicuro è una persona sola una madre incinta, e se decide di abortire è un trauma che non prende alla leggera, perché gliene vuoi aggiungere altri ?
      Credo che il punto sia proprio questo vivisezionare, distinguere. È un fiore impollinato, a volte fa un frutto, a volte no, per mille motivi. Una coppia o una donna sola che non vede la cosa come una benedizione per me è motivo sufficiente per rinunciare, per il semplice motivo che lo farebbe male, non mi verrebbe neanche in mente parlare di assassinio, secondo me è proprio una stortura mentale. Non è una cosa che viene interrotta, è una cosa che non aveva i presupposti sufficienti per partire.

  5. È chiaro!
    Non vogliamo fare i conteggi. Ok.
    Ma il punto è fissare per legge (visto che stiamo parlando del programma di governo)
    QUANDO termina il periodo per cui si possa estirpare il fiore che non è ancora frutto.
    Voglio dire che se la “famiglia intera è una persona”, allora anche -ripeto- un marmocchio molto capriccioso potrebbe essere fonte di trauma per una mamma (o un papà, perché gli attori protagonisti sono sempre due, non dimentichiamolo) già pieni di problemi.
    Vogliamo aiutarli ad eliminare almeno uno dei loro problemi?
    Confermo la mia proposta: solo superati i 18 anni i figli possono essere sottratti al potere di vita o di morte cui sono sottoposti dalla “famiglia-persona”.

    1. Il quando è un non problema. Almeno non è un problema che deve riguardare la legge, e meno che mai la religione: se mai riguarda la medicina: più avanti vai più un aborto è rischioso, per cui se la mamma decide sarà lei stessa a sbrigarsi. Quando arriva a essere un marmocchio, se ci sono problemi, riguardano ovviamente gli assistenti sociali …
      Non ha senso legiferare su queste cose. Andare a guardare cosa una donna ha o non ha nella pancia è già di per sé un atto di violenza che le fai, non è un terreno di cui si deve occupare la legge. Se no ci sarebbero altrettanto validi motivi per legiferare su quanto spesso uno deve fare la cacca. No. Non c’entra con la legge, sono problemi, medici anzitutto, e esistenziali di una persona, al più di una coppia.

  6. L’ultima. Giuro. 😉

    E perché gli assistenti sociali devono occuparsi di un neonato non voluto e non potrebbero occuparsi di un nascituro non voluto?

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