È un mondo difizile

  • Perché?
  • Boh, pensavo alla capitana, la Carola. Agli insulti da una parte e dall’altra, tutti con la verità in tasca. Non capisco.
  • Perché?, tu come la pensi ?
  • Non lo so, non credo abbia senso schierarsi, sicuramente non in modo così violento.
  • Beh, questa salva la gente, gli altri la vogliono morta, mi sembra piuttosto facile …
  • A me no.
  • ?!
  • Anche se fosse vero ci sarebbe un problema di opportunità politica. Il 60% delle persone sta dicendo a Salvini che ha ragione. Questo vuol dire che gli viene data carta bianca su tutto. L’opposizione ha il dovere di recuperare consenso e sicuramente non può farlo dicendo al 60% degli italiani che sono una massa di stupidi.
  • Quindi cosa vuoi che facciano ?
  • Anzitutto che declassino il problema. Che dicano “Mah, io avrei fatto un po’ diverso, poi vi dico, ma adesso ci sono problemi più grossi: parliamo dei conti pubblici. Io proporrei questo, questo è questo”
  • Intanto i 42 li hanno salvati, però.
  • In cambio di un bell’aumento di consenso per Salvini, sai che risultato … E comunque a me la Carola infastidisce.
  • Ma dai, è un’eroina.
  • È una ragazza in cerca di una vita avventurosa. Le piace andare per mare, attraversare i ghiacci o salvare i migranti immagino sia lo stesso, è il suo lavoro e le piace, per carità, fa bene, ma da lì a santificarla. E poi quando vedo quello con l’anello al naso mi viene da votare per Salvini.
  • Perbenista !
  • Sì, come la maggior parte dei nostri connazionali a quanto pare.
  • Quindi se non sono in giacca e cravatta non gli dai credito ?
  • Io do credito a tutti, sto parlando della massa dei votanti: in queste cose è importante anche dall’aspetto superficiale: il look da centri sociali, come dicono loro, non paga: se la sinistra presenta come suoi eroi gente che ha l’aria di vivere al di fuori del mondo normale delle persone che lavorano, hanno una famiglia, magari dei figli e hanno come massima aspirazione che arrivino le vacanze e la pensione (la maggior parte della gente vive in questo mondo) perde.
  • Va beh, ma se la sinistra per vincere deve diventare come Salvini sai che risultato …
  • Mettiamoci d’accordo su cosa vuol dire sinistra.
  • Dai.
  • Per me vuol dire volere uno stato che garantisca un po’ di ridistribuzione di ricchezza verso le classi meno agiate, contrapposto a una destra che vuole un liberismo sfrenato in cui sono le pure leggi del mercato a regolare i rapporti.
  • Ok, un po’ limitante forse quel “un po’ di ridistribuzione”, magari si può fare un po’ di più, comunque va bene. Questione economica e basta quindi ?
  • Beh, impatta su tante cose: per dire, sulla scuola quello di sinistra vorrà una scuola pubblica che funzioni e così una sanità, quello di destra vorrà soluzioni private.
  • E quanto all’ordine, la giustizia, le tasse ? Oggi ci sono molte divergenze …
  • Che capisco poco. Non riesco a immaginare nessun motivo per cui sia a destra che a sinistra si debba volere qualcosa di diverso dal fatto che le tasse le paghino tutti ad esempio. O dal fatto che lo stato debba essere efficiente, che la cosa pubblica sia gestita senza sprechi, regalie e corruzione.
  • E i migranti ?
  • Anche lì, immagino che uno di destra col cervello che gli funziona riesca a vedere sia l’esigenza di avere stranieri che rimpinguino la forza lavoro italiana (se non altro a fini pensionistici) sia le tensioni internazionali e le masse di gente che sta male e che bisogna accogliere e aiutare, essere di destra non significa essere dei mostri.
  • Allora tutti d’accordo ?
  • No, il problema può essere affrontato in modi diversi, ma non è secondo me, legato a destra e sinistra. Da una parte c’è chi dice: aiutiamoli, certo, ma senza farci del male noi: potremo aiutarli tanto di più quanto la nostra economia è messa bene, dobbiamo misurare quante persone possiamo permetterci di accogliere e la velocità con cui riusciamo ad integrarli, dall’altra c’è chi dice: questi stanno talmente peggio di noi che dobbiamo farli venire subito, non importa se riusciamo o no a integrarli bene, perché quello che sta peggio da noi sta cento volte meglio di loro.
  • Mi sembra abbia un senso anche la seconda posizione.
  • Ce l’avrebbe se tutta la gente la pensasse così, ma se così non è stai creando una polveriera di tensioni sociali tra i poveri e i poverissimi, prima o poi scoppia, o, come sta succedendo, arriva quello furbo che cavalca la cosa: il risultato è che per fare del bene hai fatto un disastro.
  • Ma ci si sente più umani …
  • Non so cosa sia veramente proprio dell’umano. Secondo me un imprenditore che crea una bella industria che funziona e dà lavoro a tanta gente alla fine ha fatto più bene ai poveri di chi nello stesso tempo ha gestito mense e dormitori pubblici.
  • Pensi non debbano esserci ?
  • No, figurati, hanno tutta la mia stima, ma non li vorrei al governo: ci vorrei quell’imprenditore.
  • Sicuro ?
  • Quasi …
  • È un mondo difizile
  • Già …

7 risposte a “È un mondo difizile”

  1. Proprio perché viviamo in un mondo “difizile”, a volte occorre fare delle scelte e schierarsi da una parte o dall’altra. Sono sicuro che, sia pure di malavoglia, lo farebbe perfino Siddharta! Se il Ministro della Propaganda definisce Carola Rackete, al momento solo indagata, una “criminale di guerra” mentre per il leghista Armando Siri, ex sottosegretario e indagato pure lui, ritiene che bisognerà attendere il terzo grado di giudizio prima di esprimersi, io non ho dubbi: sto con Carola. Comunque la si pensi e senza esaltarla come un’eroina dei nostri tempi, lei una scelta l’ha fatta ed è stata ed è disponibile ad assumersene le responsabilità ed a pagarne le conseguenze. Averne, di donne come lei, in questo mondo “difizile”!

    1. Perchè occorre schierarsi ? E perchè “da una parte o dall’altra” chi l’ha detto che le parti debbano essere due ?
      Schierarsi vuol dire smettere di ragionare. Facci caso, tutti i ragionamenti, da una parte o dall’altra, su questo caso o su qualsiasi altro aspetto della politica di questi giorni sono un giustificare la decisione presa a priori: siccome mi sono schierato, siccome sono di quella parte, a questa questione rispondo così, e adesso trovo gli argomenti per dimostrartelo.
      Questo demonizzare l’avversario, il ritenere che le cose giuste le dicano solo dalla mia parte e se di là dicono qualcosa sicuramente è sbagliato, è male, lo fanno per intortare la gente etc. non porta da nessuna parte (alla guerra civile secondo me).
      Quello che volevo provare a dire con questo post è che anche sui temi più incandescenti, se vai a vedere, ci possono essere ragioni serie da parti diverse. Poi uno può dire “la penso comunque così”, e va bene, ma con gli altri ci puoi dialogare, non urlare.
      Intanto dici “avercene di donne come lei”, ma sul fatto che questo tipo di gestione dell’immigrazione finisca per pesare sulle classi più deboli, le periferie ad esempio, non ho capito cosa pensi. Io ricordo San Salvario o Barriera di Milano, Madonna di Campagna degli anni 60-80. Ci viveva gente non ricca, ma era dignitoso. Ora, per dire, devi avere paura a lasciare la macchina in strada la notte perchè rischi di trovarla incendiata. Sei proprio sicuro che non valga la pena di riflettere serenamente anche su questi temi ?

      1. Perché occorre schierarsi, scegliere, decidere? Per mettere in pratica uno dei principi fondamentali, ormai desueto, che dovrebbe caratterizzare la sinistra: la solidarietà! Il Ministro della Propaganda si demonizza da solo, lasciando che persone appena salvate rimangano in attesa di sbarco per giorni e giorni senza nessuna giustificazione che lo motivi. Su questo e solo su questo ho espresso il mio parere: l’ho fatto gridando, urlando, strepitando? Dovrei forse, in nome di un ipotetico status nirvanico, restare indifferente rispetto a quello che mi appare come un’evidente violazione di un diritto umano fondamentale? Non credo che, senza gli immigrati, i furti e gli incendi delle auto in San Salvario, Barriera di Milano o Madonna di Campagna diminuirebbero in maniera significativa. Non so se ti basi su dati statistici o su “percezioni”: i reati, in Italia, risultano in calo da molti anni e, se esiste una connessione diretta immigrazione – illegalità, dovremmo ANCHE chiederci quanto e cosa si fa per l’integrazione, per evitare che gli ultimi siano ancora più emarginati e ricorrano alla delinquenza comune per sopravvivere. Fascismo, nazismo e perfino il comunismo staliniano possono vantare percentuali di consenso ben superiori a quelle degli attuali partiti di governo: fossi vissuto in quel periodo, cosa avresti fatto, come ti saresti comportato? Saresti rimasto a riflettere sulle ragioni di chi ha torto o sui torti di chi ha ragione mentre, nel frattempo, il mondo finiva nell’orrore di una guerra mondiale? Dovremmo osservare sempre, serenamente, ciò che succede intorno a noi per evitare un’ipotetica guerra civile o, certe volte, bisognerà pure sporcarsi le mani e scegliere tra gli alleati e la Repubblica di Salò? Personalmente credo che nessuna considerazione di mera opportunità elettorale mi possa esimere dall’esprimere il mio dissenso quando ritengo che si stia superando quel limite che ci consente ancora di definirci esseri umani.

        1. Certo è anche un gioco di percezioni. Alterate dai due racconti opposti. La percezione della criminalità dovuta agli immigrati, il numero di reati (su questo magari c’entra il fatto che la gente neanche li denuncia più, tanto non serve). La percezione della disumanità del bloccare gli sbarchi. Non è che sono entrambe un tantino gonfiate ? Immagino tu sia convinto che è gonfiata la prima, per cui parlo della seconda: Per quanto ne so le navi sono state bloccate ma i più deboli sono stati sbarcati, e agli altri sono stati dati viveri e assistenza. Nessuno ha lasciato nessuno in mare. La disumanità è il volerli rimandare in Libia ? Non è bello, sono d’accordo, ma non è un livello di problema che va affrontato diplomaticamente, col resto d’Europa, con l’Onu ? Non è un problema che risolvi spillando poche persone con le barchette: il grosso resta lì. Salvini chiaramente non è in grado di gestire il problema a livello diplomatico, le forze moderate (non solo a sinistra), avrebbe gli strumenti per fare meglio e di fatto abdicano al potere rifugiandosi in questo piagnisteo intimistico. Si può fare più solidarietà a livello di negoziazioni che accogliendo migranti alla spicciolata. Diamogli il diritto di non partire. Non è uno status nirvanico volere un dialogo tra le forze politiche, preferire i politici che sanno capire le posizioni dell’avversario e sanno trovare le cose comuni. Con lo scontro frontale non si ottiene niente, se non il sentirsi duri e puri, che alla fine non serve a niente (neanche a ottenere voti, si direbbe).
          Sul fatto che la rivoluzione sia l’unica via d’uscita nelle situazioni di regime totalitario sono d’accordo: ma l’Italia di oggi non è a quel livello: vediamo di non finirci.

          1. Che 42 persone fossero bloccate a bordo di una nave da due settimane per “ragioni di sicurezza” è una percezione o un fatto reale? Bisognava che lì restassero fino al prossimo Natale come si augurava il Ministro della Propaganda? Per farli arrivare finalmente in un porto sicuro sarebbe stato necessario attendere che il problema della migrazione venisse affrontato e risolto dall’Europa e dall’ONU? Esistono, per me, alcuni principi che non sono negoziabili e che non riguardano né possono riguardare un dialogo tra forze politiche: tu sei in grado di trovare il massimo comun divisore fra due numeri primi? Io, finora, non ci sono ancora riuscito e se questo significa definirsi “duri e puri” … Per non finire in un regime che somigli a quello di Putin o di Erdogan non basta il dialogo, ci vogliono attenzione, impegno e, nel caso, protesta e manifestazione del dissenso. Duro e puro.

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