Campagna elettorale

guerra

Già il nome campagna è fastidioso. Sa troppo di bellico, di conquista. Tutto il lessico intorno poi gira intorno alla guerra: alleanze, nemici (quando va bene avversari), tattiche, strategie, corsa per il potere, tutto un noi contro loro.

La democrazia finisce per diventare un modo per imporre le proprie regole agli altri. Dovrebbe essere invece un modo per trovare tutti insieme le soluzioni migliori per vivere meglio insieme, per progredire.

coalizioni

Da questo peccato originale discendono tante cose, secondo me sbagliate.

Le coalizioni per esempio. Sento dire da più parti: “Questa legge elettorale obbliga alle coalizioni”. E non è assolutamente vero, non obbliga nessuno.

Fare una coalizione tra partiti che non sono d’accordo su quasi niente significa semplicemente creare ingovernabilità. Significa sottrarre la democrazia dai cittadini e renderla oscura, maleodorante. Le decisioni vere saranno prese da qualche altra parte, non dai cittadini che votano, che verranno usati semplicemente come pallottole in una guerra tra potenti a colpi di slogan, paure e tifo.

destra

Ha iniziato la destra, forte delle previsioni nei sondaggi, a mettere insieme tre partiti con visioni assolutamente divergenti su cose fondamentali (presidenzialismo, autonomie, economia, politica estera). A questo punto gli altri partiti avrebbero potuto presentarsi semplicemente con le loro proposte e farsi forti proprio della denuncia di questa coalizione raffazzonata. Se ognuno degli altri avesse avuto il coraggio di presentarsi con la propria identità ben precisa, con proposte concrete e tutti insieme si fossero vantati di opporre chiarezza a inciucio, proposte concrete a proclami fumosi, credo sarebbe stato meglio. Penso che i cittadini avrebbero premiato la scelta, e, se così non fosse stato, avrebbero potuto fare un’opposizione più limpida e avere più chances la volta seguente.

l’argomento Armageddon

Eh, ma la destra distruggerebbe l’Italia

Penso che il nostro Paese sia più robusto di quello che si crede. Il PNRR ha messo l’Italia su binari da cui è difficile uscire. Penso che un governo gestito da una destra come questa possa fare dei danni, ma non irreparabili.

Invece i danni, gravi, li fa questa coalizione alternativa. Azione, PD e sinistra radicale non riuscirebbero a governare insieme, e la gente lo sa. Possono anche riempirsi la bocca di “Agenda Draghi” (e già lo slogan è messo in discussione dall’ultra sinistra e declinato con aggiunte divisive dal PD) ma non riuscirebbero a metterla in pratica.

Ma intanto vinciamo e blocchiamo la destra

Non ce la farai ! Dai solo ossigeno a chi è vittima di determinate paure. E quelli delusi dalla politica, quelli che si sentono (forse con delle ragioni) vittima di una Casta autoreferenziale, che protegge gli interessi dei privilegiati a vario titolo, continueranno a non votare, o a votare le posizioni più estreme, non importa quanto credibili. Mentre, almeno in parte, potresti dare loro una alternativa credibile presentando un ventaglio di proposte articolate.

scelta incivile

Dire “è colpa della legge elettorale” per giustificare il fatto che fai un’ammucchiata perché la fanno a destra è l’esatto equivalente del buttare la carta per terra perché vedi altri farlo. In quel caso ragioneresti diversamente (almeno molti di noi). Sugli atteggiamenti incivili sembra che abbiamo raggiunto una forma di maturità che nelle scelte politiche ancora ci manca.

paura

Le scelte dettate dalla paura non sono mai buone. Vorrei dei politici capaci di comunicare entusiasmo, non paure. Capaci di proporre visioni e aspettarsi che la gente entri in risonanza con loro. E invece ci ritroviamo con agitatori di spauracchi.

speranza

Per fortuna (e spero continuino su questa linea) Italia Viva sta facendo una scelta diversa e voterò per loro. Che superino o meno lo sbarramento (spero di sì), che risultino o meno determinanti nel governo (sono abbastanza sicuro lo saranno) sarò contento di aver sostenuto chi si è dimostrato maturo anche in questo tipo di scelta.

È un mondo difizile

  • Perché?
  • Boh, pensavo alla capitana, la Carola. Agli insulti da una parte e dall’altra, tutti con la verità in tasca. Non capisco.
  • Perché?, tu come la pensi ?
  • Non lo so, non credo abbia senso schierarsi, sicuramente non in modo così violento.
  • Beh, questa salva la gente, gli altri la vogliono morta, mi sembra piuttosto facile …
  • A me no.
  • ?!
  • Anche se fosse vero ci sarebbe un problema di opportunità politica. Il 60% delle persone sta dicendo a Salvini che ha ragione. Questo vuol dire che gli viene data carta bianca su tutto. L’opposizione ha il dovere di recuperare consenso e sicuramente non può farlo dicendo al 60% degli italiani che sono una massa di stupidi.
  • Quindi cosa vuoi che facciano ?
  • Anzitutto che declassino il problema. Che dicano “Mah, io avrei fatto un po’ diverso, poi vi dico, ma adesso ci sono problemi più grossi: parliamo dei conti pubblici. Io proporrei questo, questo è questo”
  • Intanto i 42 li hanno salvati, però.
  • In cambio di un bell’aumento di consenso per Salvini, sai che risultato … E comunque a me la Carola infastidisce.
  • Ma dai, è un’eroina.
  • È una ragazza in cerca di una vita avventurosa. Le piace andare per mare, attraversare i ghiacci o salvare i migranti immagino sia lo stesso, è il suo lavoro e le piace, per carità, fa bene, ma da lì a santificarla. E poi quando vedo quello con l’anello al naso mi viene da votare per Salvini.
  • Perbenista !
  • Sì, come la maggior parte dei nostri connazionali a quanto pare.
  • Quindi se non sono in giacca e cravatta non gli dai credito ?
  • Io do credito a tutti, sto parlando della massa dei votanti: in queste cose è importante anche dall’aspetto superficiale: il look da centri sociali, come dicono loro, non paga: se la sinistra presenta come suoi eroi gente che ha l’aria di vivere al di fuori del mondo normale delle persone che lavorano, hanno una famiglia, magari dei figli e hanno come massima aspirazione che arrivino le vacanze e la pensione (la maggior parte della gente vive in questo mondo) perde.
  • Va beh, ma se la sinistra per vincere deve diventare come Salvini sai che risultato …
  • Mettiamoci d’accordo su cosa vuol dire sinistra.
  • Dai.
  • Per me vuol dire volere uno stato che garantisca un po’ di ridistribuzione di ricchezza verso le classi meno agiate, contrapposto a una destra che vuole un liberismo sfrenato in cui sono le pure leggi del mercato a regolare i rapporti.
  • Ok, un po’ limitante forse quel “un po’ di ridistribuzione”, magari si può fare un po’ di più, comunque va bene. Questione economica e basta quindi ?
  • Beh, impatta su tante cose: per dire, sulla scuola quello di sinistra vorrà una scuola pubblica che funzioni e così una sanità, quello di destra vorrà soluzioni private.
  • E quanto all’ordine, la giustizia, le tasse ? Oggi ci sono molte divergenze …
  • Che capisco poco. Non riesco a immaginare nessun motivo per cui sia a destra che a sinistra si debba volere qualcosa di diverso dal fatto che le tasse le paghino tutti ad esempio. O dal fatto che lo stato debba essere efficiente, che la cosa pubblica sia gestita senza sprechi, regalie e corruzione.
  • E i migranti ?
  • Anche lì, immagino che uno di destra col cervello che gli funziona riesca a vedere sia l’esigenza di avere stranieri che rimpinguino la forza lavoro italiana (se non altro a fini pensionistici) sia le tensioni internazionali e le masse di gente che sta male e che bisogna accogliere e aiutare, essere di destra non significa essere dei mostri.
  • Allora tutti d’accordo ?
  • No, il problema può essere affrontato in modi diversi, ma non è secondo me, legato a destra e sinistra. Da una parte c’è chi dice: aiutiamoli, certo, ma senza farci del male noi: potremo aiutarli tanto di più quanto la nostra economia è messa bene, dobbiamo misurare quante persone possiamo permetterci di accogliere e la velocità con cui riusciamo ad integrarli, dall’altra c’è chi dice: questi stanno talmente peggio di noi che dobbiamo farli venire subito, non importa se riusciamo o no a integrarli bene, perché quello che sta peggio da noi sta cento volte meglio di loro.
  • Mi sembra abbia un senso anche la seconda posizione.
  • Ce l’avrebbe se tutta la gente la pensasse così, ma se così non è stai creando una polveriera di tensioni sociali tra i poveri e i poverissimi, prima o poi scoppia, o, come sta succedendo, arriva quello furbo che cavalca la cosa: il risultato è che per fare del bene hai fatto un disastro.
  • Ma ci si sente più umani …
  • Non so cosa sia veramente proprio dell’umano. Secondo me un imprenditore che crea una bella industria che funziona e dà lavoro a tanta gente alla fine ha fatto più bene ai poveri di chi nello stesso tempo ha gestito mense e dormitori pubblici.
  • Pensi non debbano esserci ?
  • No, figurati, hanno tutta la mia stima, ma non li vorrei al governo: ci vorrei quell’imprenditore.
  • Sicuro ?
  • Quasi …
  • È un mondo difizile
  • Già …