Il silenzio della collina

Ho appena finito di leggere questo romanzo di Alessandro Perissinotto.

D’altra parte, come si passa il tempo in questa langa ? In Alba c’è il cinema, ma al cinema si va il sabato, con la fidanzata, o la domenica, con la famiglia. Le altre sere, quelle d’inverno che vien buio presto, com’è che si fanno passare ? Si può giocare alle carte, si possono guadagnare o perdere cascine intere in una notte. Ma, alla lunga, anche quello fa venir la barba. E allora ci sono le donne e, visto che i casini li hanno chiusi, le donne da qualche parte bisogna trovarle.

Mi ha colpito la frase sopra. Sembra una conferma di quello che scrivevo nel discorsone sul sesso.

Per il resto il libro mi è piaciuto molto nella prima parte, poi ha perso vigore.

L’ho letto senza sapere quando fosse stato scritto e mi ha stupito vedere che era abbastanza recente. Parla della mongolfiera del baloon, e della Raggi e dell’Appendino: descrive l’episodio della polizia che assalta i ragazzi fuori dei locali in Piazza Santa Giulia. Devo dire che mi ha dato un po’ fastidio: sembrava una cosa incastrata a forza per esprimere un parere politico, come quell’episodio di Montalbano coi migranti.

3 risposte a “Il silenzio della collina”

  1. Pensa che quando ho letto il brano iniziale di questo post ho avuto l’impressione che fosse autobiografico, scritto proprio da te (mettendo Alba al posto del tuo paese) e non una citazione di Perissinotto!
    …dici che lui potrebbe querelarmi per questo? 🙂
    (…vabbè, ho scritto la mia cavolata insulsa, ma dovevo pur far qualcosa per non addormentarmi durante questa noiosa vdc di James Bon! Ovviamente hai il potere di “moderare” = cancellare questo mio commento; non me la prenderò a male)

  2. Non pensavo di doverti prendere alla lettera, ma sottovalutavo le tue capacità artistiche.
    PS: non ho ancora terminato il libro, …ma ho già scoperto l’assassino! 😁

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