Burgos

  1. E siamo arrivati al paese del cattivo del nome della rosa.

In effetti c’ero già stato, con Top, in bici, ma mi ricordavo solo la fontana col toro.

E finalmente un vero albergo, con un vero bagno, col pavimento asciutto, e un asciugamano per uscire dalla doccia senza alluvionare il mondo, con nessuno che ti spegne le luci la sera o le accende troppo presto al mattino, nessun vicino di letto che si alza ad ore impossibili al mattino, cercando di non far rumore e facendo invece un casino infernale, con una torcia in testa che ti punta sugli occhi ogni due secondi.

A tutte queste cose ci si adatta, ma il lusso di non averle per due notti è impagabile, e ti fa apprezzare la normalità.

La città è molto bella. Stasera abbiamo fatto una puntatina veloce, domani la vediamo meglio.

Domani vado anche a lavare tutto quello che posso in una lavanderia automatica. La ragazza della reception mi ha spiegato dove trovarla.

Stasera ho telefonato a Cristina per sapere dov’erano e come stavano, sono qui a Burgos e Laura non ce la fa: domenica torna in Italia, mi spiace. Comunque domani cerchiamo di vederci.

San Juan de Ortega

É davvero stato il peggior albergue in cui ho soggiornato finora. La cosa peggiore è che non si tratta neanche di un paese, ma di un monastero costruito nel 1600 proprio per aiutare i pellegrini lungo il cammino. Ora, invece di aiutarli li spennano.

il viaggio

27,4 km, un record. Non sarei arrivato neanche troppo stanco, non fosse stato per le vesciche: me n’è venuta una anche all’altro piede, nello stesso posto. Ormai so come gestirle. Sono sicuramente dovute alle scarpe bagnate. Le scarpe in goretex sono particolarmente difficili da asciugare. Ieri ho scoperto che i tratti non troppo accidentati riesco a farli coi sandali, stendendo le scarpe ad asciugare, fuori dello zaino.

Avevo anche un discreto male ai talloni. Ho preso in farmacia dei cuscinetti di silicone, domani li provo, e una crema idratante per il troppo sole preso in faccia. Sono abbastanza annegrato, ma è meglio che metta un po’ di crema solare quando cammino, oggi non ci ho pensato perché c’era un vento freddissimo, ma anche col vento i raggi UV fanno il loro sporco lavoro.

John

Per strada abbiamo trovato John che spingeva il suo carrello/triciclo su per una salita pietrosa non senza difficoltà. Lo abbiamo aiutato a superare un paio di punti difficili. Dice che pesa 30/40 kg, e che l’ha costruito lui adattando un passeggino per bambini.

Si fermava fuori Burgos perché a Pamplona l’hanno derubato mentre dormiva in un parco. Dice che dentro le città è pericoloso bivaccare.

Kira

Kira ci aveva proposto un piano convoluto. Saremmo dovuti arrivare in un paio a 8 km da Burgos e dormire lì. Al mattino camminata fino all’Albergue de peregrinos, in centro, lasciare gli zaini lì e visitare la città. Quando l’abbiamo trovata per strada sembrava già pentita, ma ormai aveva prenotato assieme ad altri due danesi.

materassino

Per la prima volta ho usato il materassino. Eravamo a un quarto d’ora dalla destinazione ma non lo sapevo e non ce la facevo più a camminare. L’ho steso su un prato in un parco e ho visto che anche solo una pausa da sdraiato di una ventina di minuti ti rimette un po’ in sesto. Lo farò spesso d’ora in poi.

colazione a Burgos

Ho dormito dieci ore e mezza. Come un sasso. Non mi succedeva dall’adolescenza, credo.

Sono usciti a cercare la lavadora automatica. La signorina dell’albergo, una nuova, me ne ha indicata una più vicina una, ma ho dovuto chiedere per strada per trovarla. Ho chiesto a una tipa colombiana, col cane. Da distante sembrava una bambina, da vicino una nonna. Non capivo quello che diceva e lei ripeteva urlando la stessa cosa che aveva appena detto. Ma la lavadora l’ho trovata. Ora sono qui davanti alla secadora. Ancora dieci minuti. C’è una vecchietta minuta e sorridente che aspetta che la sua macchina finisca. Ha tanta ropa, ha scelto la macchina da 12 kg, 7 euro. Non ci capiamo, ma cerca di comunicare. Mentre fumavo qua fuori è venuta ad avvisarmi che la mia aveva finito di lavare.

Mentre la macchina lavava sono andato a cercare un bar qui intorno. Sono tutti chiusi, Burgos si sveglia tardi. Forse tutta la Spagna si sveglia tardi. Alla fine uno l’ho trovato, ho chiesto un caffè con leche e un croissant. Mi ha guardato strano e mi ha messo davanti due biscotti. Un po’ vecchi. Non ho fatto colazione in albergo perché volevo qualcosa di buono. Ora riporto la roba in stanza e ci vado.

la fuente del toro

Sono davanti alla fontana del toro, aspetto Connie, ci siamo dati appuntamento qui per le 12. Dopo cerchiamo Laura e Cristina e magari andiamo a mangiare qualcosa di buono.

Stamattina lei voleva scrivere una lettera a suo padre, ha 91 anni e sta morendo. Non legge le e-mail, così gli scrive una lettera di carta.

Connie non sa cosa farà dopo Santiago. Coccolava tra le altre ipotesi di ritornare verso casa lungo il Camino del Norte, sul mare. Tornerà a casa tra parecchio tempo mi sa.

Burgos si é decisamente svegliata, ora. Ho passeggiato un po’ lungo il fiume, ho incontrato due peregrine tedesche con cui ci siamo incrociati spesso. Sono entrato nella cattedrale ma non ho fatto la visita guidata, magari ci vado dopo. Dall’esterno è molto bella.

Ho comprato uno zainetto leggero “da città”, e un power bank, quello che mi sono portato dall’Italia è andato, si scarica immediatamente.

Domani si riprende il Camino, dopo la pausa turistica.

foto

Cattedrale di Burgos
Cattedrale di Burgos
Una porta della città
Una porta della città
Un altro viale di alberi intrecciati
Un altro viale di alberi intrecciati
La fontana del toro
La fontana del toro
Burgos da una decina di km
Burgos da una decina di km
John cool suo carrrello
John cool suo carrrello
Atapuerca, prima di Burgos. È un importante sito archeologico
Atapuerca, prima di Burgos. È un importante sito archeologico

2 risposte a “Burgos”

  1. Bellissima Burgos! Anche grazie alle tue foto. Meriterebbe anche da sola “il prezzo del biglietto”, come si dice. 🙂
    Già, a proposito, ma quanto ti sta costando questo biglietto? hai fatto / stai facendo un conto?

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