Chi sono ?

Photo by JR Korpa on Unsplash
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Alla fine aveva ragione lui. Il semaforo. La telecamera del semaforo in effetti. Anzi le due telecamere, ho poi scoperto: una ad infrarossi che legge la targa e una a colori che riprende la scena per le eventuali/inevitabili contestazioni.

Il signore alla Polizia Municipale è stato molto gentile, mi ha fatto entrare in ufficio e guardare le foto. Aveva l’aria molto comprensiva. Sicuramente abituato a quelli che arrivano dicendo “Figurati se io sono passato col rosso. C’è sicuramente stato un errore”. Aveva quell’aria muro di gomma di chi lavora agli uffici reclami.

E invece sono proprio passato col rosso: c’erano quattro o cinque foto che ritraevano tutta la sequenza da prima di impegnare l’incrocio, all’attraversamento, all’uscita dall’altra parte. E c’è poco da fare: erano segnati anche i secondi trascorsi da quando era scattato il rosso: 59 secondi che era rosso e io iniziavo l’attraversamento.

Mi sarei aspettato almeno una situazione tipo: inizio ad attraversare col giallo, trovo quello davanti che si ferma, resto bloccato in mezzo all’incrocio e la spietata tecnologia mi fredda. E invece niente: ero completamente da solo.

Mi ha fornito lui una possibile spiegazione (giusto un contentino per il mio amor proprio, ma non avrebbe avuto valore legale e non mi avrebbe salvato dall’esborso dei 131 euro e dai sei punti tolti alla patente): c’è un semaforo per l’attraversamento pedonale che segna verde quando per le macchine hanno il rosso, magari avevo guardato quello. Ma non ci credo neanch’io.

Insomma devo accettare il fatto di poter fare, a volte, cose che razionalmente eviterei (non passerei mai col rosso coscientemente, per una questione di principio). E, soprattutto, devo accettare il fatto che nemmeno me ne accorgo, nemmeno me ne ricordo.

È dura accettare di non potersi fidare di sé stessi. Mette dei dubbi su chi si è veramente. Voglio dire: chi sono io? Quello che non si può fidare dell’altro o quello di cui non ci si può fidare ? Credo che tendenzialmente ci si identifichi col primo, ma, a quanto pare, nell’equazione che definisce chi siamo dobbiamo almeno includere quell’altro, quello che fa cose, diciamo, per conto suo.

Immagino che c’entri anche l’età. Forse il secondo personaggio (o sono più di uno ? io sono legione) acquista forza con gli anni. Magari c’entra la mancanza di consapevolezza, di presenza (dura ammetterlo per uno che pratica meditazione/mindfulness).

Immagino che per tutti attività come guidare siano gestite da qualche sorta di pilota automatico. Immagino che a questo automatismo diamo istruzioni complesse, tipo portami lì, ma anche attento a non investire nessuno. Pensavo che l’attento a non passare col rosso fosse scontato. Evidentemente no, e non c’è modo di controllare la lista di queste istruzioni, le relative priorità.

Detto questo spero che arrivi presto il momento in cui del guidare una macchina si possa fare a meno: auto a guida automatica, chiusura al traffico delle città, chissà cosa ci aspetta.

Comunque una bella occasione per riflettere su di sé, e concludere, ancora una volta, che chi siamo veramente non ci è dato di saperlo.

2 risposte a “Chi sono ?”

  1. Ciao blogger! BENTORNATO! Appena ho letto il titolo di questo post e ho visto la foto introduttiva mi son detto: Ecco! Lo sapevo che la liberalizzazione delle droghe leggere che propugni, ti avrebbe portato a questo. Ti sta andando in pappa il cervello, blogger.
    Chissà cosa ci stai mettendo in quella tua e-cigarette che ti pippi dopo pranzo!? Ops, sorry, in realtà è una iqos, giusto? 🙂

    Dai!!! A parte gli scherzi, voglio tranquillizzarti: non hai problemi di età! 😉
    Il “secondo personaggio” o addirittura la “legione” che è in te, non è segno di schizofrenia, ma di ricchezza.
    L’alzheimer è ancora lontano! …almeno finché continuerai a scrivere questo blog e anche a farci compagnia nel “giro lungo” (meglio se senza la iquos!).

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